Discobolo di Mirone dei Musei Vaticani statua in cemento

Discobolo di Mirone dei Musei Vaticani statua in cemento

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Nuovo

Statua in cemento copia del Discobolo di Mirone I sec. a.C. dei Musei Vaticani (museo Pio Clementino).
Luogo di provenienza Villa Adriana (Tivoli) - attribuito allo scultore Mirone (attivo fra il 470 e il 440 a.C.).

Più dettagli

1 Disponibile

1 800,00 €



Scheda dati


Altezza 166 cm
Larghezza 84 cm
Profondità 40 cm
Peso 265 Kg
Artista / Ideatore / Architetto Mirone di Eleutère (V sec. a.C.)
Base rettangolare lato x lato 54 X 41 cm
Manifattura Made in Italy
Materiale Cemento / Concrete
Nota 01 Diametro del disco 25 cm
Riferimenti storici Dalla Villa Adriana di Tivoli

Ulteriori informazioni

Villa Adriana era impreziosita da un considerevole arredo scultoreo, in parte costituito da copie delle maggiori opere della Grecia classica. Non mancava anche una copia in marmo del famoso Discobolo attribuito allo scultore Mirone (attivo fra il 470 e il 440 a.C.).
Si trattava di una una statua in bronzo raffigurante un atleta colto nell’attimo in cui si appresta a lanciare il disco (che rappresentava il primo elemento del pentathlon), con i muscoli al culmine della tensione. Il braccio destro è alzato fino alla massima altezza ed è pronto a scattare nella direzione opposta, quasi avvitandosi su se stesso, per lanciare l’attrezzo. I pentatleti, proprio per la loro predisposizione al compimento di 5 attività sportive differenti, avevano un fisico dalle proporzioni armoniose ed erano quindi spesso il soggetto degli artisti greci.
Dell’originale di Mirone, una delle più famose immagini del mondo classico, abbiamo notizie sia da Plinio (Naturalis Historia XXXIV) che da Quintiliano.
Del discobolo ci sono pervenute diverse copie in marmo, addirittura due dalla sola Villa Adriana (una conservata ai Musei Vaticani e l’altra al British Museum di Londra). Molte di queste sono giunte a noi mutilate dal tempo o modificate a seguito dei restauri interpretativi effettuati fra il XVI e il XVIII secolo che le hanno trasformate in altri personaggi. Solo nell’Ottocento, grazie alla descrizione degli scrittori antichi e analizzando tutte le copie pervenute, si è potuto ricostruire l’aspetto originale dell’opera di Mirone.
Entrambe le copie provenienti da Villa Adriana sono caratterizzate dal fatto che la testa è rivolta in avanti anzichè verso il disco, forse a seguito di un restauro errato


 

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