Tito Imperatore romano, tondo in terracotta

Tito Imperatore romano, tondo in terracotta

12007

Nuovo

Terracotta patinata, nostra produzione, fatto a mano.
Tondo di Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto (Roma, 30 dicembre 39 – Aquae Cutiliae, 13 settembre 81)

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4 Disponibili

85,00 €



Scheda dati


Diametro 31 cm
Spessore 6 cm
Peso 8 Kg
Manifattura Italiana
Materiale Terracotta

Ulteriori informazioni

Tito Flavio Cesare Vespasiano Augusto (in latino: Titus Flavius Caesar Vespasianus Augustus; nelle epigrafi: IMP•T•CAESAR•VESPASIANUS•AVG•PON•M•TR•POT[1]; Roma, 30 dicembre 39 – Aquae Cutiliae, 13 settembre 81, meglio conosciuto semplicemente come Tito, è stato un imperatore romano, appartenente alla dinastia flavia, e regnò per poco più di due anni dal 79 all'81, anno della sua morte.
Prima di salire al trono, Tito fu un abile e stimato generale che si distinse per la repressione della ribellione in Giudea del 70, durante la quale venne distrutto il secondo tempio di Gerusalemme. Fu considerato un buon imperatore da Tacito e da altri storici contemporanei; è noto per il suo programma di opere pubbliche a Roma e per la sua generosità nel soccorrere la popolazione in seguito a due eventi disastrosi: l'eruzione del Vesuvio del 79 e l'incendio di Roma dell'80. Celebre è la definizione che diede di lui lo storico Svetonio:
« Amor ac deliciae generis humani. »    « Amore e delizia del genere umano. »

La famiglia di Tito, la gens Flavia, apparteneva a quella nobiltà italica che, nella prima metà del I secolo, stava via via sostituendo la più antica aristocrazia romana, indebolita dai decenni di guerre civili combattuti nel I secolo a.C. I Flavi, infatti, non erano di nobili origini, ma riuscirono, nel giro di appena tre generazioni, a salire da origini umili all'onore della porpora imperiale. Il bisnonno paterno di Tito, il reatino Tito Flavio Petrone, aveva combattuto come centurione evocatus nell'esercito di Gneo Pompeo Magno durante la guerra civile del 49-45 a.C., combattendo nella battaglia di Farsalo e fuggendo dopo le sconfitta dei pompeiani; fu perdonato da Cesare e diventò esattore delle tasse delle vendite all'asta.
Ritratto di Flavia Domitilla maggiore, madre di Tito (Promptuarii Iconum Insigniorum, Guillaume Rouillé)
Il figlio di Petrone, Tito Flavio Sabino, fu un ricco esattore delle tasse in Asia e un prestatore a interessi in Helvetia, dove morì. Sposò la nursina Vespasia Polla e da lei ebbe due figli: il primo, Tito Flavio Sabino, raggiunse il grado di Praefectus urbi, mentre il secondo, Tito Flavio Vespasiano, raggiunse il potere imperiale.[9] Polla era figlia di Vespasio Pollione, tre volte tribuno e poi prefetto, e sorella di un senatore dell'ordine pretorio. I Vespasii erano una nobile e antica famiglia, che aveva in suo onore una città tra Norcia e Spoleto, chiamata appunto "Vespasia". Grazie a questa influenza della famiglia materna, i due figli di Sabino e Polla riuscirono a ottenere il grado senatoriale.
Il figlio maggiore di Sabino, suo omonimo, ebbe un figlio, anche lui Tito Flavio Sabino, console nel 69, e due nipoti, Tito Flavio Sabino, console nell'82, e Tito Flavio Clemente, console nel 95. Il figlio minore, Vespasiano, sposò Flavia Domitilla maggiore, da cui ebbe Tito Flavio Vespasiano, nato nel 39 e futuro imperatore, Flavia Domitilla minore, nata nel 45, e Tito Flavio Domiziano, nato nel 54 e anche lui imperatore.


 

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