Bassorilievo della Gradiva "donna che cammina" - IV sec. a.C.

Bassorilievo della Gradiva "donna che cammina" - IV sec. a.C.

14954

Nuovo

Copia del celebre bassorilievo della GRADIVA, "donna che cammina", il rilievo è conservato ai Musei Varicani a Roma. Sigmund Freud, (Freiberg, 1856 – Londra, 1939) collezionista di arte antica, a Roma acquistò un calco in gesso di questo rilievo, che tenne appeso alla parete del suo studio vicino al celebre divano lettino.
Nostra riproduzione in marmo bianco di Carrara.

Più dettagli

1 Disponibile

5 500,00 €



Scheda dati


Altezza 74 cm
Larghezza 35 cm
Spessore 8,5 cm
Peso 22 Kg
Epoca storica IV secolo a.C.
Manifattura Recuperando srl
Materiale Marmo bianco di Carrara
Museo dove è esposto l'Originale Musei Vaticani Roma
Catalogazione museale numero Inv. 1284

Ulteriori informazioni

Il magnifico rilievo, conservato ai Musei Vaticani, è parte di una composizione che prevede una triade femminile avanzare da destra contrapposta ad altre tre fanciulle raffigurate su rilievi ora in diversi musei: sono le così dette Horai e Aglauridi, derivate da un originale del IV secolo a.C.
Il nome Gradiva, in latino "colei che cammina" venne attribuito alla prima fanciulla del gruppo da Wilhelm Jensen nella novella, Gradiva. Una fantasia Pompeiana del 1903.
Calr Gustav Jung segnalò tale novella a Sigmund Freud, il quale nel saggio "Delirio e sogno nella "Gradiva" di Jensen del 1906 esaminò questo caso letterario come un caso psichiatrico, per spiegare come le sollecitazioni esterne possano portare in superficie tensioni psichiche nascoste nell'intimo.


Il Neoatticismo o stile neoattico (dalla regione storica di Atene, l'Attica) è una fase della scultura antica iniziata nel II secolo a.C. e conclusasi nel II secolo d.C. Attraverso di esso la cultura artistica greca si diffonde in occidente con una produzione rivolta prevalentemente alla clientela romana, divenendo base per la cultura artistica ufficiale successiva. Il termine venne coniato da Heinrich Brunn nel 1853 per differenziare gli artisti e le opere attiche di età ellenistico-romana dagli originali del V e IV secolo a.C. cui si ispiravano.

Nell'ambito dell'arte ellenistica la scuola attica resta legata ai temi dell'arte del V e del IV secolo a.C., coerentemente con quell'atteggiamento conservatore che Atene aveva mantenuto durante tutto il periodo ellenistico, dando luogo ad opere di tendenza classicistica entro le quali l'influenza dell'arte di Lisippo, a partire dal III secolo a.C., resta come trattenuta negli schemi tradizionali.

L'inizio del classicismo neoattico viene celebrato da una delle fonti di Plinio, Apollodoro di Atene, come la rinascita dell'arte, dopo l'imbarbarimento dovuto alla diffusione dell'arte lisippea, e datato alla metà del II secolo a.C. È, tra l'altro, in questa fase che compare il termine athenaios dopo le firme degli scultori attici, termine che non indica meramente la provenienza dello scultore, ma il suo stile classicista. Il neoatticismo si delinea così come una scuola il cui sapere si tramanda all'interno di famiglie di scultori i quali monopolizzano la produzione. Uno dei primi scultori della scuola neoattica viene solitamente indicato in Damofonte di Messene, ma le officine scultoree neaottiche erano dislocate soprattutto ad Atene e servirono la grande domanda dei collezionisti romani di statue secondo lo stile severo, lo stile postfidiaco e classico del V-IV secolo a.C. e lo stile arcaistico della metà del IV secolo a.C. I neoattici producevano copie (il cui mercato era all'epoca molto ingente), ma soprattutto opere originali con un atteggiamento intellettualistico ed eclettico.

Sebbene ci sia noto in massima parte solo nella dimensione scultorea, articolandosi nella produzione a tutto tondo, nei rilievi e nelle opere decorative, il neoatticismo interessò anche la pittura e l'architettura. Artisti neoattici, come l'architetto Ermodoro di Salamina, si stabilirono anche direttamente a Roma, dominando la produzione artistica.


 

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