Testa di Platone in terracotta della Glyptothek di Monaco

Testa di Platone in terracotta della Glyptothek di Monaco

Nuovo

Platone (Atene, 428/427 a.C. – Atene, 348/347 a.C.)
Copia in terracotta del celebre manufatto conservato alla Gliptoteca di Monaco di Baviera.
Il nostro Platone è una calco dell'originale conservato in questo museo.
Proveniente dalla Boehringer Collection; acquistato in Italia nel 1930 e precisamente nel Lazio, nel sito archeologico di Tusculum.

Più dettagli

5 Disponibili

240,00 €



Scheda dati


Altezza 42 cm
Larghezza 20 cm
Lunghezza 25 cm
Peso 12 Kg
Base quadrata - lato x lato 16 X 16 cm
Manifattura Recuperando srl
Materiale Terracotta
Nota 01 glyptotek di Monaco - Numero d'inventario 548 - Sala 10 (Alexander Hall)

Ulteriori informazioni

TUSCULUM: sito archeologico (in italiano Tusculo o Tuscolo) è un'antichissima città del Lazio, la cui fondazione risale a un'epoca pre-romana e la cui storia attraversa l'epoca romana e medievale. È ubicata sui Colli Albani, nell'area dei Castelli Romani. Era una città con notevoli costruzioni, abbellita da una corona di giardini e ville, soprattutto nella sua parte bassa, quella rivolta verso Roma

La Gliptoteca di Monaco è uno dei musei più importanti della Germania, sito in Königsplatz 3 a Monaco. Espone collezioni di arte antica Greca e Romana. Fu aperto nel 1816.

Platone, figlio di Aristone del demo di Collito (Atene, 428/427 a.C. – Atene, 348/347 a.C.), è stato un filosofo greco antico. Assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.
Nacque ad Atene da genitori aristocratici: il padre Aristone, che vantava tra i suoi antenati Codro, l'ultimo leggendario re di Atene, gli impose il nome del nonno, cioè Aristocle; la madre, Perictione, secondo Diogene Laerzio discendeva dal famoso legislatore Solone.
La sua data di nascita viene fissata da Apollodoro di Atene, nella sua Cronologia, all'ottantottesima Olimpiade, nel settimo giorno del mese di Targellione, ossia alla fine di maggio del 428 a.C. Ebbe due fratelli, Adimanto e Glaucone, citati nella sua Repubblica, e una sorella, Potone, madre di Speusippo, futuro allievo e successore, alla sua morte, alla direzione dell'Accademia di Atene.
Fu un altro Aristone, un lottatore di Argo, suo maestro di ginnastica, a chiamarlo per la larghezza delle spalle "Platone" (dal greco πλατύς, platýs, che significa "ampio"). Platone praticava infatti il pancrazio, una sorta di lotta e pugilato.
Altri danno del nome un'altra derivazione, come l'ampiezza della fronte o la maestà dello stile letterario. Diogene Laerzio, riferendosi ad Apuleio, a Olimpiodoro e a Eliano, informa che avrebbe coltivato la pittura e la poesia, scrivendo ditirambi, liriche e tragedie, che avrebbero avuto in seguito, insieme ai mimi, un'importanza fondamentale per la scrittura dei suoi dialoghi.
Secondo lo stesso Diogene Laerzio sulla sua nascita esiste una leggenda di Speusippo riferita nell'opera Il banchetto funebre di Platone, secondo cui Platone sarebbe stato in realtà figlio del dio Apollo, e perciò anche fratello di Asclepio, «medico del corpo, come dell'anima immortale lo è Platone». Secondo questo mito, Aristone, padre di Platone, in procinto di sedurre Perictione avrebbe avuto la visione di Apollo che lo avrebbe distolto da ogni rapporto fisico con la giovane, la quale sarebbe invece rimasta incinta del dio, preso dalla sua bellezza. Secondo una versione posteriore, tuttavia, esposta dall'autore ignoto dei Prolegomeni, Platone viene nuovamente accostato ad Asclepio ma viene chiamato figlio di Aristone. D'altronde Speusippo, essendo figlio di una sorella di Platone, non poteva non sapere che Platone non era il primo ma il terzo figlio di Perictione. Probabilmente il suo fine non era quello di fornire informazioni storiche sulla nascita di Platone, ma di promuovere la mitizzazione del filosofo dopo la morte di questi  e di giustificarne così il culto che gli era tributato nell'Accademia. La divinizzazione di Platone continuerà in età neoplatonica, con talune forme di eccesso come riferito da Porfirio e da Proclo, e sarà ricordata dall'umanista Marsilio Ficino per la dote curativa trasmessagli da Apollo. Fonte Wikipedia


 

30 altri prodotti della stessa categoria: