Testa di Euripide in gesso, copia dell'Erma dei Musei Capitolini

Testa di Euripide in gesso, copia dell'Erma dei Musei Capitolini

12004

Nuovo

Euripide (Atene, 485 a.C. – Pella, 407-406 a.C.)
Copia in gesso della sola testa della celebre Erma in marmo, conservata ai Musei Capitolini a Roma.
L'Erma dei Musei Capitolini è un originale Greco antico del IV secolo a.C., Numero d'inventario MC 0546 . Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala dei Filosofi / Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Hall of the Philosophers.



Più dettagli

1 Disponibile

550,00 €



Scheda dati


Altezza 47 cm
Larghezza 26 cm
Profondità 27 cm
Peso 8 Kg
Diametro della base 19 cm
Manifattura Italiana
Materiale Gesso
Nota 01 Musei Capitolini

Ulteriori informazioni

Euripide (Atene, 485 a.C. – Pella, 407-406 a.C.) è stato un drammaturgo greco antico.
È considerato, insieme ad Eschilo e Sofocle, uno dei maggiori poeti tragici greci.
Nacque intorno al 485 a.C., ma, secondo la tradizione, si fa risalire il suo giorno di nascita al giorno della famosa battaglia di Salamina per creare una linea di continuità tra i tre maggiori tragediografi greci (Eschilo fu combattente a Salamina, mentre Sofocle diresse il peana per la vittoria).
Nacque da una famiglia ateniese rifugiata sull'isola per sfuggire ai Persiani e il suo nome verrebbe dall'Euripe, il canale dove si svolse la battaglia. Aristofane, comunque, suggerisce a più riprese nelle sue commedie la bassa estrazione sociale del poeta, confermato da Teofrasto: tuttavia, la sua cultura dimostra una educazione raffinata, acquisita dallo studio presso sofisti come Protagora, che non sarebbe stata possibile senza una condizione sociale agiata, come dimostrato anche dal fatto che avrebbe messo insieme una ricca biblioteca, una delle prime di cui si faccia menzione. Contemporaneo di Socrate, ne divenne amico.
Euripide si propose pubblicamente come tragediografo a partire dal 455 a.C.: la sua prima opera, Le Peliadi, ottenne il terzo premio. Divenne presto popolare, pur avendo ottenuto solo cinque vittorie, di cui una postuma: infatti Plutarco racconta, nella Vita di Nicia, come nel 413 a.C., dopo il disastro navale di Siracusa, i prigionieri ateniesi in grado di recitare una tirata di Euripide venissero rilasciati.
Verso il 408 a.C., sfiduciato dagli insuccessi, Euripide si ritirava a Magnesia, poi in Macedonia, alla corte di Archelao, dove sarebbe morto, si dice, sbranato dai cani (ma la notizia è quantomeno dubbia) o ucciso da alcune donne mentre, di notte, si stava recando dall'amante di Archelao, Cratero. Solo dopo la sua morte gli ateniesi gli dedicarono nel 330 a.C. una statua di bronzo nel teatro di Dioniso. Fonte Wikipedia


 

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