Storione dei Musei Capitolini, Roma - nostra riproduzione - MARMO BIANCO DI CARRARA

Storione dei Musei Capitolini, Roma - nostra riproduzione - MARMO BIANCO DI CARRARA

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Nuovo

Nostra copia del bassorilievo romanico in marmo bianco di Carrara del secondo secolo d.C. visibile sullo scalone dei Musei Capitolini "Piazza del Campidoglio"a Roma, Riproduzione 1:1

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1 Disponibile

3 500,00 €



Scheda dati


Altezza 50 cm
Lunghezza 160 cm
Spessore 10 - variabile da 8 cm a 10 cm
Peso 186 Kg
Manifattura Recuperando srl
Materiale Marmo bianco di Carrara

Ulteriori informazioni

Placca di marmo originariamente collocata nel "mercato dei pesci" di Sant'Angelo, dove i pescatori vendevano le loro catture durante il Medioevo (e dove viene presentata una copia della targa).
La targa di marmo mostra un storione di 115 cm che è stato usato come "regulum", limitando la dimensione massima dei pesci da vendere interi. Quelli che erano più lunghi avrebbero la testa tagliata. Queste teste dovevano essere date come obolo al Conservatorio (il consiglio comunale di Roma papale), che li usava per preparare una zuppa di pesce.
La piastra dice: Le teste di pesce più lunghe delle marcature su questo marmo saranno date ai consiglieri, fino a includere le prime pinne.

I Musei capitolini costituiscono la principale struttura museale civica comunale di Roma e fanno parte del "Sistema dei musei in comune". Utilizzano una superficie espositiva di 12.977 m².
Aperti al pubblico nell'anno 1734, sotto Clemente XII, sono considerati il primo museo al mondo, inteso come luogo dove l'arte fosse fruibile da tutti e non solo dai proprietari.[3] Si parla di "musei", al plurale, in quanto alla originaria raccolta di sculture antiche fu aggiunta da Benedetto XIV, nel XVIII secolo, la Pinacoteca, costituita da opere illustranti soggetti prevalentemente romani.
La sede storica dei Capitolini è costituita dal Palazzo dei Conservatori e dal Palazzo Nuovo, edifici che affacciano sulla michelangiolesca Piazza del Campidoglio.
La creazione del museo può essere fatta risalire al 1471, quando Papa Sisto IV donò alla città una collezione di importanti bronzi provenienti dal Laterano (tra i quali la Lupa capitolina), che fece collocare nel cortile del Palazzo dei Conservatori e sulla piazza del Campidoglio: ciò lo rende il più antico museo pubblico al mondo.
La raccolta antiquaria si arricchì nel tempo con donazioni di vari papi (Paolo III, Pio V che voleva espellere dal Vaticano le sculture pagane), e fu meglio allocata con la costruzione del Palazzo Nuovo nel 1654.
Il museo fu aperto a visite pubbliche per volere di Papa Clemente XII quasi un secolo più tardi, nel 1734. Il suo successore, Benedetto XIV, inaugurò la Pinacoteca capitolina, acquisendo le collezioni private della famiglia Sacchetti e della famiglia Pio.
Dagli scavi condotti dopo l'Unità d'Italia per i lavori di Roma capitale emersero grandi quantità di nuovi materiali, che, raccolti nel Magazzino Archeologico Comunale, in seguito denominato Antiquarium, furono nel tempo parzialmente esposti ai Capitolini.
Nel 1997 è stata aperta una sede distaccata nell'ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini nel quartiere Ostiense, creando una soluzione originale di fusione tra archeologia industriale e classica.
Aggiunta una nuova ala del museo inaugurata nel 2005 detta l'"esedra di Marco Aurelio".
Oggi i Musei Capitolini fanno parte del Sistema dei Musei in comune.
L'opera forse più famosa che vi è conservata è la statua equestre di Marco Aurelio; quella al centro della piazza è una copia, mentre l'originale, dopo essere stato sottoposto a lavori di restauro, è ora collocato nella nuova aula vetrata, l'Esedra di Marco Aurelio, nel Giardino Romano, dietro Palazzo dei Conservatori.
La visita nell'altro edificio dei musei, il Palazzo Nuovo, è compresa nello stesso biglietto di entrata; vi si può accedere sempre dalla piazza o da una galleria sotterranea scavata (Galleria di congiunzione) negli anni trenta e attualmente allestita come Galleria Lapidaria (cioè preposta all'esposizione delle epigrafi), che dà accesso anche al Tabularium e unisce i due edifici. Qui si trova la pinacoteca dei musei nel cui catalogo c'è il famoso dipinto del San Giovanni Battista, opera del Caravaggio.
Ma vi si trova anche il simbolo della città, il bronzo della Lupa capitolina, a lungo tempo ritenuta un'opera etrusca del V secolo a.C. e solo recentemente ritenuta da alcuni restauratori come risalente al XII secolo; con molta probabilità la statua originaria non comprendeva i gemelli della leggenda Romolo e Remo, che sembra furono aggiunti nel Rinascimento. La famosa colossale testa di Costantino I, visibile nel cortile, risale invece al IV secolo d.C.. Un'altra scultura in bronzo è il Cavallo dal vicolo delle Palme.
Capolavoro della scultura medievale è il Ritratto di Carlo I d'Angiò di Arnolfo di Cambio (1277), il primo ritratto verosimile di un personaggio vivente scolpito in Europa che ci sia pervenuto dall'epoca post-classica.
Qui vennero col tempo esposte altre e numerose collezioni storiche, come la Protomoteca (collezione di busti ed erme di uomini illustri trasferiti dal Pantheon al Campidoglio, per volontà di Pio VII nel 1820); la collezione del cardinale Alessandro Albani; quella donata da Augusto Castellani nella seconda metà dell'800, costituita da materiali ceramici arcaici (dall'VIII al IV secolo a.C.), di area prevalentemente etrusca, ma anche di produzione greca e italica.


 

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