La Notte Hypnos maschera in terracotta Dio del Sonno

La Notte Hypnos maschera in terracotta Dio del Sonno

13476

Nuovo

Copia in terracotta dell'originale conservato al British Museum.
Numero d'inventario del British Museum 1868,0606.9.
Epoca tra il 350 BC e il 200 BC. di imprecisata origine Greca o Romana.
Questo esemplare fu trovato in Italia a Civitella d'Arno in Umbria, in provincia di Perugia.
Fu acquistato dal British Museum nel 1968 dal Sig. Alessandro Castellani.
Terracotta patinata, nostra produzione.

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2 Disponibili

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230,00 €



Scheda dati


Altezza 30 cm
Larghezza 19 cm
Lunghezza 33 cm
Profondità 11 cm
Peso 6 Kg
Artista / Ideatore / Architetto Greco del 5°/4° secolo a.C.
Diametro della base 13 cm
Manifattura Recuperando srl
Materiale Terracotta
Catalogazione museale numero Numero d'inventario del British Museum 1868,0606.9.

Ulteriori informazioni

La testa in bronzo di Hypnos è una copia romana di un'antica statua greca trovata a Civitella d'Arna vicino a Perugia, nel centro Italia. Della statua originaria rimane solo la testa. La faccia mostra le ali che emergono dalla sua tempia destra ed elaborate ciocche di capelli intrecciate sono trattenute da una fascia per capelli. Come dio del sonno, la statua intatta avrebbe mostrato la divinità che camminava in avanti, stringendo tra le mani un corno per bere e papaveri. Le immagini scultoree di Hypnos sono insolite, e solo una manciata di statue simili sono conosciute nell'Europa occidentale.

LA NOTTE - DIVINITA' PRIMORDIALE

Secondo la tradizione orfica (da Orfeo cantore e musico, figlio di Eagro, Re della Tracia e della musa Calliope) nacque dal Caos (l'immenso spazio vuoto da cui nacquero tutte le cose) in forma di uccello nero insieme a Erebo (personificazione delle tenebre e fratello e sposo della Notte). Notte, fecondata dal vento, depose un uovo d'argento dal quale nacque Eros o Protogonos, "primogenito". Da Erebo, secondo Esiodo, la Notte ebbe Etere (la luce del cielo) ed Emera (il giorno). In ogni versione del mito la Notte era dea primigenea, come Gea (la Madre Terra) e Teti (titanide, madre di Achille), temuta perfino da Zeus. Tra i figli della Notte erano le Furie (Vendetta, Furore e Odio, rispettivamente Aletto, Tisifone e Megera, anche se per Plutarco era una sola Adrastia, il Rimorso), il Destino, le Moire (le tre Dee del Fato), la Morte (divinità allegorica, le erano sacri il Tasso ed il Cipresso), il Sonno (dio benefico e consolatore) e i Sogni (avevano grandi ali nere), le Esperidi (Ninfe di ponente, Egle la lucente, Erizia la rosseggiante ed Espere la vespertina) e Nemesi (la dea della vendetta), la Discordia (o Eris, personificazione della discordia e madre di tutti i mali), il Dolore ecc. tutti partoriti da Lei sola.

Viveva nell'estremo occidente dove tramontava il Sole e sorgevano le tenebre. Tutti gli animali notturni le erano sacri ed era raffigurata velata e seduta su un carro di ebano trainato da cavalli neri e con un scettro in mano. Spesso teneva tra le braccia due bambini: uno bianco, il simbolo del sonno ed uno nero, il simbolo della morte.

Nota redatta da Malvina Frilli 04 Ottobre 2004


 

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