canopo etrusco di villa Giulia - riproduzione in terracotta

canopo etrusco di villa Giulia - riproduzione in terracotta

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Nuovo

Academic copy of the famous Etruscan Canopies from the Bisenzio valley. Etruscan art: canopy in the shape of a funerary urn, late 8th century BC. From the website of the Bisenzio region, Italy. Rome, National Museum of Villa Giulia.

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1 460,00 €



Scheda dati


Altezza Canopo 40 cm / Trono 35 cm
Manifattura Toscana
Materiale Terracotta
Museo dove è esposto l'Originale Museo Villa Giulia Roma
Nota 01 Fatto a mano

Ulteriori informazioni

Canopo - Vaso cinerario, proprio dell'etrusca Chiusi, con il corpo panciuto e il collo o il coperchio foggiato a testa umana. Questa  ricordava ai vivi la fisionomia dei loro cari defunti che vivevano una seconda vita nell'al di là. I canopi hanno tale esattezza di lineamenti e potenza espressiva, da poter essere considerati a ragione come i primi esempi dell'arte del ritratto su suolo italico. Il prototipo dei canopi è stato cercato nella civiltà dei terramaricoli e in esso sono stati riconosciuti influssi frigi o fenicio-ciprioti: in verità l'uso di ornare con fattezze umane il corpo di alcuni vasi risale all'antichità remotissima, poiché esemplari di questo genere si sono trovati negli strati premicenei di Troia. Essi sono peraltro del tutto diversi dal canopo etrusco. Il canopo nasce come prodotto d'arte autoctono del territorio chiusino e ha una sua propria evoluzione. Nel secolo VII troviamo dei cinerarî a collo molto lungo, ma aniconici; uno di questi, proveniente da Poggio alla Sala, appare posto su di un trono; esso rappresenta quindi simbolicamente il defunto. Sempre nello stesso secolo s'incomincia a individuare il cinerario applicando delle maschere in bronzo o in terracotta al collo del vaso. Dal tipo così ottenuto è breve il passo al canopo vero e proprio. La prima metà del sec. VI è il periodo della maggior fioritura dei vasi canopici. Si pone ogni cura nel ritrarre i lineamenti del defunto, e spesso per indicare il corpo umano si applicano sulla superficie del vaso due bitorzoli che indicano le mammelle e ai lati due braccia. Un esemplare da Dolciano è il miglior rappresentante dei canopi di bronzo. La testa, di argilla, è accuratamente lavorata, con la zazzera che arriva all'anca; il trono, su cui è posto, è decorato coi soliti motivi dell'arte orientalizzante, cioè con animali alati. Più semplice, ma non meno accurato, è un canopo di terracotta proveniente da Chiusi e ora al Museo civico di Bologna.

Il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, noto anche come ETRU, è un museo statale italiano dedicato alle civiltà etrusca e falisca ospitato negli ambienti di villa Giulia e villa Poniatowski a Roma. Di proprietà del Ministero della cultura esso è annoverato dal 2016 tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale. Con la sede nella villa rinascimentale di Papa Giulio III (costruita come residenza suburbana fra il 1551 e il 1553 da un progetto di Jacopo Barozzi detto il Vignola, Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati), il museo nazionale etrusco è stato fondato nel 1889 per raccogliere insieme tutte le antichità pre-Romane del Lazio, dell'Etruria meridionale e dell'Umbria appartenenti alle civiltà etrusca e falisca. Nel 2012, il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia ha aperto alcuni ambienti anche all'interno della vicina villa Poniatowski, storica dépendance papale. Gli interventi di ampliamento e adeguamento sono stati realizzati anche grazie al Gioco del Lotto, in base a quanto stabilito dalla legge 662/96.

Attraverso un bando internazionale istituito in seguito alla Riforma Franceschini, a maggio 2017 il direttore del museo è diventato l’archeologo umbro Valentino Nizzo, riconfermato nel 2021. Dal 22 dicembre 2023, il direttore ad interim è l'archeologo Vincenzo Bellelli.

Il museo rappresenta la storica sede della finale del Premio Strega.


 

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