Eros di Donatello in terracotta

Eros di Donatello in terracotta

1984

Nuovo

Statua in terracotta, copia fedele dell'Heros di Donatello esposto al Museo del Bargello a Firenze.
Made in Italy. Su richiesta si può patinare a "Bronzo" con un supplemento di 170,00€ iva inclusa.

Più dettagli

1 Disponibile

1 500,00 €



Scheda dati


Altezza 106 cm
Larghezza 40 cm
Profondità 28 cm
Manifattura Toscana Made in Italy
Materiale Terracotta
Museo dove è esposto l'Originale Museo del Bargello Firenze

Ulteriori informazioni

L’Amore.
Tra il 1440 e il 1443 Donatello realizza una particolare scultura bronzea, convenzionalmente denominata “Amore-Attis“. Tale nome si riferisce alla divinità Attis (Dio oriundo dell’Asia Minore) per via dei pantaloni aperti sui genitali, elemento iconografico tipico di tale divinità. Secondo l’interpretazione di C. Del Bravo, storico dell’arte, si tratterebbe invece della rappresentazione di un demone dell’eros. La figura presenta infatti i caratteri tipici dell’Eros, così come viene raccontato da Platone nel “Mito della nascita di eros” (Simposio, 203). Secondo il mito, Eros è figlio della povertà (Penia) e del desiderio (Poros), e mostra i caratteri dell’una e dell’altro. L’Amore mostra la codina da fauno, i sandali lacerati e consunti di chi è senza fissa dimora e lo sguardo rivolto verso l’alto, verso il bene che desidera. Non si tratta tuttavia di Eros stesso, ma di un eros, di un amore che mostra i caratteri di altre due divinità sue creatrici: Hermes e Afrodite. Di Hermes ha le ali ai piedi, i pantaloni e forse i papaveri sulla cintura, di Afrodite ha il fiore sulla fronte, che non è una rosa poiché ha quattro petali invece di cinque. Queste due divinità lo identificano a loro volta con l’eloquenza e la bellezza, rendendolo “Ermafrodito”, in quanto figlio di Hermes (“erma-“) e Afrodite (“-frodito”). Il suo essere demone Donatello lo sottolinea nella nudità, che presenta la figura come sincera e pura ma anche casta, perché nonostante il sesso esposto i papaveri sulla cintura indicano il sonno dei sensi, e quindi il suo resistere alle pulsioni carnali. È una figura benigna poiché schiaccia con i piedi la serpe insidiosa, mentre con le mani sta suonando un’immaginaria arpa, beandosi del suono che produce e suscitando l’armonia del tutto, che comprende anche l’insidia della serpe. La figura, così posta, si fa tramite tra la bassezza della terra e l’altitudine dei cieli, tra l’ignoranza terrestre e la saggezza divina.
Fonte Wikipedia

 

 

 

 

 


 

30 altri prodotti della stessa categoria: