Copia della celebre scultura di Boethus scultore ellenistico

Copia della celebre scultura di Boethus scultore ellenistico

14468

Originale

Il fanciullo che strozza l'oca, copia in terracotta della celebre statua di Boethos (110-160 d.C.). Patinata a regola d'arte con dimensioni 1:1 made in Italy (Toscana).
Visibile a Palazzo Altemps: Collezione Boncompagni Ludovisi (dalla collezione Cesi) Inv. 8565 bis in Marmo Lunense.

Più dettagli

1 Disponibile

1 450,00 €



Scheda dati


Altezza 110 cm
Larghezza 65 cm
Profondità 55 cm
Peso 19 Kg
Artista / Ideatore / Architetto Boethos (110-160 d.C.)
Base rotonda diametro Ø circa 60 cm
Dove è conservato l'originale Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps
Epoca storica Replica di età romana di un bronzo del 180 a.C.
Manifattura Made in Italy Toscana
Materiale Terracotta
Catalogazione museale numero Inv. 8565 bis
Nota 01 dalla collezione Boncompagni Ludovisi

Ulteriori informazioni

BOETO DI CALCEDONIA
Scultore greco (Calcedonia, inizi sec. II a. C.). È conosciuto per il gruppo bronzeo Fanciullo che strozza l'oca (noto attraverso varie repliche in marmo, di cui una a Roma, ai Musei Capitolini), tipica opera ellenistica per il vivace naturalismo della scena. La firma di un Boeto di Calcedonia compare anche su un'erma bronzea arcaistica raffigurante Dioniso, rinvenuta a Mahdia in Tunisia (Tunisi, Museo del Bardo).

IL FANCIULLO CHE STROZZA L'OCA
Il fanciullo è raffigurato del tutto sbilanciato nello sforzo del momento: la gamba sinistra avanzata, la destra arretrata a bilanciare lo spostamento del baricentro; il busto è ruotato sulla sinistra, fianco sul quale è appoggiata l’oca, la quale è stretta al collo tramite una presa vigorosa della mano destra.

Si tratta di una copia di media età imperiale (110-160 d.C.) di un celebre originale di età ellenistica, attribuito allo scultore Boethos di Calcedonia, a noi noto grazie ad un passo di Plinio che scrisse: "Boethos, fece egregiamente un bambino, il quale strangola un’oca”.
La composizione della scultura si sviluppa in una struttura a piramide. Il bambino è raffigurato in posizione eretta, con le gambe aperte per mantenere stabilità. Il suo busto è inarcato all’indietro, per rendere più efficace lo sforzo adoperato dalle braccia, avvolte sul lungo collo dell’oca, che stringe sulla sua spalla sinistra. Il corpo dell’oca è immobilizzato, stretto nella presa del bimbo.

Forte è il contrasto prodotto dall’aspetto del bambino, paffuto e dalla capigliatura ben ordinata, e la violenza dell’atto di soffocare l’animale. L’espressione del volto e lo sguardo del bambino tradiscono un certo cinismo che contraddice la naturale innocenza di un bimbo. L’oca è descritta secondo un attento studio naturalistico, con piume di vario tipo, grandezza e spessore, con le zampe e il becco descritti da manuale.

Il tema trattato segue il tipico atteggiamento di questo periodo storico – artistico, l’età ellenistica: l’interesse verso ogni aspetto della vita, anche il più banale, il più quotidiano, anche quelli sgradevoli o poco spirituali; nasce il “genere” nella produzione artistica, gli scultori sembrano più interessati a creare paesaggi ricavati a rilievo su lastre di marmo policrome o ritrarre vecchie ubriache, anziché ricercare la purezza della forma assoluta.

Scultore Boethos: è stato uno scultore greco antico del periodo ellenistico.
Fu l'autore del gruppo bronzeo Fanciullo che strozza l'oca, di cui esistono numerose copie in marmo, le migliori delle quali sono conservate al Louvre di Parigi, a Monaco di Baviera, a Roma a Palazzo Altemps e sempre a Roma ai Musei Capitolini.
A lui è pure attribuita la statua a Delo del re seleucide Antioco IV Epifane.
Fonte Wikipedia


 

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