Diana busto della Villa dei Papiri formato a mano

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Diana busto della Villa dei Papiri formato a mano

14753

Nuovo

Dea romana della caccia.

Copia della statua romana della villa dei Papiri di Ercolano.

Terracotta patinata.

Più dettagli

1 Disponibile

790,00 €



Scheda dati


Altezza 40 cm
Larghezza 20 cm
Profondità 20 cm
Peso 8 Kg
Base del vaso Lato X Lato 12 X 12 cm
Epoca storica I-II secolo d.C.
Materiale Terracotta
Museo dove è esposto l'Originale Museo del Louvre Parigi
Nota 01 Formato a mano

Ulteriori informazioni

Artemide con cerva detta
“ Diana di Versailles”  Catalogo del Louvre: MR 152 - Sully sala 17  
Dèa della caccia presso i Greci, chiamata Diana dai Romani, Artemide è spesso rappresentata munita di un arco e accompagnata da una cerva.
Il suo aspetto di dèa lunare é a volte evocato dalla luna e le stelle che circondano la sua testa. Ella porta qui una tunica risvoltata fino al ginocchio al fine di facilitare la sua corsa.
Questa statua, posta al centro della sala costruita per Enrico II, è un’allusione romantica alla favorita del re, Diana di Poitiers.
Fonte: louvrebibbia.it

Artemide (in greco antico: Ἄρτεμις, Ártemis), nella religione dell'antica Grecia, è la dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l'arco, della foresta e dei campi coltivati; è anche la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità e della pudicizia. Figlia di Zeus e Leto e sorella gemella di Apollo, è una dei dodici Olimpi e la sua origine risale ai tempi più antichi. Fu più tardi identificata come la personificazione della Luna crescente, insieme a Selene (la Luna piena) ed Ecate (la Luna calante). Assieme ad Atena ed Estia, era una dea vergine, armata di arco e frecce d'oro, dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe. A Roma fu associata alla figura di Diana, mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di Artume.
Fonte: Wikipedia

Villa dei Papiri
La Villa dei Papiri, conosciuta anche con il nome di Villa dei Pisoni, è una villa di epoca romana, sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica Ercolano: è così chiamata poiché al suo interno conservava una biblioteca con oltre milleottocento papiri.


 

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