Stemma in maiolica della famiglia CARNESECHI - XIV secolo

Stemma in maiolica della famiglia CARNESECHI - XIV secolo

12287

Nuovo

Maiolica, our production.
Copy of the Carnesechi Family Florence, fourteenth century.

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1 Disponibile

180,00 €



Scheda dati


Altezza 41 cm
Larghezza 32 cm
Spessore 8 cm
Peso 11 Kg
Manifattura Recuperando srl
Materiale Maiolica / Majolica

Ulteriori informazioni

Venivano apposti alle facciate delle case coloniche con lo stemma della famiglia nobile della fattoria. Questa tradizione era in uso fin dalla metà del XIV secolo, tipica soprattutto della famosa famiglia degli artisti fiorentini "Della Robbia".

I Carnesecchi sono un'antica famiglia di Firenze.

Il Trecento: da Duranti a Carnesecchi
I Carnesecchi compaiono nella storia fiorentina per la prima volta con un taverniere, Durante di Ricovero, Priore nel 1297; quest'uomo ed i suoi figli gestivano probabilmente una serie di taverne nel popolo di Santa Maria Maggiore a Firenze.
Successivamente Durante fondò una compagnia commerciale, attiva nei primi decenni del Trecento.
Durante ebbe vari figli: Matteo, Grazzino, Piero, ecc.
Piero fu un beccaio (macellaio) che fondò probabilmente le fortune politiche della famiglia nonostante sia stato Priore una sola volta nel 1319. Ebbe infatti una vita politica intensa che lo vide assai presente nei consigli. Era chiamato Piero il Carnesecca ed è da lui che i Duranti successivamente presero il nome di Carnesecchi.
Braccino e Filippo, figli di Piero, furono 5 volte Priori e Braccino fu uno di quei Priori che tentò invano di opporsi alle mire del Duca di Atene. Berto di Grazzino di Durante, immatricolato come speziale, fu il primo della famiglia a salire al Gonfalonierato nel 1358.
Dal 1363 scomparvero dalla vita politica del comune per circa quindici anni (ad oggi non se ne conosce la causa); nel frattempo avevano già avuto un gonfaloniere e 8 priori. Nel 1381 un Duranti è nuovamente Priore: Niccolò di Matteo di Durante
Intorno a questi anni (gli anni '80 del Trecento) mutarono definitivamente il cognome da Duranti in Carnesecchi, forse per riallacciarsi al ricordo politico di Piero Carnesecca.

Il Quattrocento
All'inizio del Quattrocento, per questa famiglia assume rilevanza (per l'analisi sociale e politica) la scarsa consistenza di membri maschi adulti, poco meno di una decina, divisi tra i discendenti di Grazzino e di Matteo, mentre la discendenza di Piero sembrava essersi estinta. Da quel periodo si distinsero politicamente, in particolar modo, i discendenti di Grazzino di Durante.
Paolo di Berto di Grazzino ricco mercante, più volte console dell'Arte dei Medici e Speziali, ebbe una vita commerciale e politica assai importante (2 volte Gonfaloniere e 3 volte Priore). Il suo nome è anche collegato ad uno dei primi esempi ricordati di girata su una cambiale (1385) ed è anche legato al rapporto artistico tra Masaccio e Masolino. Infatti il primo ricordo della collaborazione pittorica tra i due artisti si ebbe proprio nella cappella di Paolo Carnesecchi in Santa Maria Maggiore a Firenze (in cui lavorò anche Paolo Uccello) intorno al 1423.
Assai importante fu anche il ricco ed influente mercante Bernardo di Cristofano di Berto. Viveva abitualmente a Montpellier e le sue galee facevano la tratta tra Pisa, la Francia, la Spagna, il Portogallo. Nel 1428 compare in un trattato commerciale tra la Repubblica fiorentina e il Regno del Portogallo insieme a Luca degli Albizzi e Piero Vespucci.[9] Il suo nome è legato anche alla commissione di quello che viene chiamato Tabernacolo Carnesecchi dipinto da Domenico Veneziano per il Canto dei Carnesecchi intorno al 1440 ora alla National Gallery di Londra.
Agli inizi del Quattrocento troviamo dei Carnesecchi a Lione come banchieri e ci sono tracce di loro fino in Lituania, ma i documenti sono scarsi e dispersi.
Nei primi decenni del XV secolo emersero anche il figlio di Paolo, Simone, e il figlio di Zanobi, Berto.
Della generazione successiva fece parte Francesco di Berto, uno degli uomini più ricchi di Firenze dell'epoca, e ne fece parte anche Andrea di Bernardo, che partecipò ad alcune armeggerie famose; non esistono però molte notizie sui loro traffici.
Si distinse poi storicamente la figura di Pierantonio di Francesco Carnesecchi amico di Piero de' Medici, uno dei pochi a armarsi per difenderlo. Protagonista in seguito come commissario della Repubblica in Maremma.
In quello stesso periodo Amerigo di Simone commerciava con l'Inghilterra e le sue galere solcavano quei mari.
Al tempo del Savonarola emerse la figura poco studiata del seguace Giovanni di Leonardo Carnesecchi, uno degli organizzatori della resistenza armata del convento di San Marco. Altri seguaci il Savonarola trovò in Giovanni di Simone, Zanobi di Francesco, Bernardo di Francesco, Giovanni di Niccolò. Carlo Carnesecchi fu in quei giorni uno dei più influenti cittadini e mercanti fiorentini.

Il Cinquecento
Ai tempi dell'assedio di Firenze ambigua ma assai importante fu la figura di Andrea di Paolo Carnesecchi molto legato al partito mediceo, e padre dell'eretico Pietro Carnesecchi. Il mercante Zanobi di Francesco Carnesecchi, nonostante la sua fede medicea, fu uno dei sette dittatori.
Lorenzo di Zanobi Carnesecchi, "il secondo Ferruccio" compì miracoli di eroismo e di astuzia nella Romagna fiorentina e pose una taglia "cosa non udita mai" sulla testa del pontefice Clemente VII.
Caduta la Repubblica, importante fu la figura di Manzo Carnesecchi il fiero popolano schierato contro il duca Alessandro de' Medici: Giuseppe Revere ne fece uno dei protagonisti del suo dramma storico Lorenzino de' Medici.
Dietro la figura di "Baccio" Carnesecchi, autore di una Storia di Firenze, si nasconde la figura del banchiere e senatore Bartolomeo di Zanobi Carnesecchi. A quell'epoca la banca Carnesecchi-Strozzi fu una delle grandi banche fiorentine una delle maggiori in Europa, prima guidata da Bartolomeo e poi dal figlio Zanobi. Questa fu la più importante delle banche legate ai Carnesecchi ma non fu la sola: vi furono infatti diverse altre banche legate ad altri rami familiari. La banca di Bartolomeo e Zanobi fallì nel 1596 chiudendo un ciclo che forse aveva le sue radici nei primi decenni del Quattrocento.
È curioso come il nome dei Carnesecchi si leghi ai giardini delle Tuileries a Parigi, che furono per incarico di Caterina de' Medici inizialmente progettati di un non meglio identificato Bernardo Carnesecchi (Bernardo era un nome assai ricorrente nella famiglia).
Pietro di Andrea Carnesecchi fu l'umanista condannato a morte come eretico da Pio V. Tradito da Cosimo I sotto la cui protezione si era rifugiato, venne consegnato all'Inquisizione. Il sangue di Pietro Carnesecchi fu anche il prezzo che Cosimo I de' Medici pagò per la corona granducale di Toscana.
Giovambattista di Gherardo Carnesecchi di sentimenti antimedicei combatté contro Cosimo per la libertà di Siena e poi se ne andò a morire in Francia combattendo contro gli Ugonotti.
Una linea importante di Carnesecchi è quella derivata da Ridolfo Carnesecchi: i suoi discendenti furono importanti funzionari medicei in Versilia e di fatto diedero vita ad imprese minerarie importanti, inventando procedimenti nuovi per l'estrazione e lo sfruttamento di ferro ed argento.

Fonte Wikipedia


 

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