Il peccato originale di Jacopo della Quercia in gesso

Il peccato originale di Jacopo della Quercia in gesso

14378

Nuovo

Grande bassorilievo in gesso, riproduzione 1:1 de Il Peccato originale di Jacopo della Quercia, terza delle dieci formelle con Storie della Genesi della Porta Magna della basilica di San Petronio a Bologna. Opera della piena maturità Jacopo della Quercia, databile tra il 1425 e il 1434, è considerata tra i suoi lavori più significativi.

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1 Disponibile

1 200,00 €



Scheda dati


Altezza 85,5 cm
Larghezza 71 cm
Spessore 12 cm
Peso 15 Kg
Materiale Gesso

Ulteriori informazioni

Nel Paradiso terrestre, accennato solo dalle rocce scheggiate ai lati, si trova l'albero del frutto proibito, sul quale è arrotolato il Serpente tentatore, dalla delicata testina capelluta che richiama il soggetto analogo del Peccato originale di Masolino nella Cappella Brancacci. Adamo ed Eva sono nudi e se il primo ha una spiccata muscolatura e un realismo attento al dettaglio, la seconda ha un incarnato liscio e ben tornito. i loro gesti sono molto eloquenti: da un lato Eva accetta con accondiscendenza la mela, dall'altro Adamo assiste accondiscendente, con un braccio disteso platealmente, tipico dello stile di Jacopo della Quercia che sembra comprimere le sue figure tra due piani invisibili.

Jacopo di Pietro d'Agnolo di Guarnieri detto Jacopo della Quercia (Quercegrossa, 1374 circa – Siena, 20 ottobre 1438) è stato uno scultore italiano. Tentò una sintesi fra la scultura gotica di Giovanni Pisano e quella borgognona, in special modo di Claus Sluter da una parte, con la classicità dall'altra, assimilata attraverso le nuove scoperte del Rinascimento fiorentino: il suo maggiore interesse si rivolse alle figure, rese monumentali e percorse da una vitalità prorompente. La sua opera non trovò continuatori immediati. Fu stilisticamente un isolato, che venne capito successivamente solo da Michelangelo.


 

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