Cancello in ferro battuto toscano italiano - Villa Grabau Lucca

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Cancello in ferro battuto toscano italiano - Villa Grabau Lucca

15080

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Cancello in ferro battuto, realizzato a mano, di nostra produzione. Ispirato ai cancelli di Villa Grabau (Lucca).

Più dettagli

1 Disponibile

Attenzione: UNICO esemplare disponibile!

6 400,00 €



Scheda dati


Altezza 214 cm
Larghezza 190 cm
Peso 210 Kg
Epoca storica Stile XVI secolo
Materiale Ferro battuto / Forged iron / Fer forgé

Ulteriori informazioni

La villa, risalente al XVI secolo, dal 1610 fu di proprietà dei Diodati ed in seguito appartenne ai Gualanducci, agli Orsetti, fino a quando nell'Ottocento fu acquistata da Carlo Ludovico Schwartze, che la lasciò in eredità alla moglie Carolina von Grabau, prozia degli attuali proprietari.

Alla villa, che rispecchia la tipologia classica delle aristocratiche residenze lucchesi, si accede attraverso un viale, fiancheggiato da alte siepi di lecci potate geometricamente, che, in prossimità della villa, si divide costeggiando un'ampia zona a prato di forma ovale. Il giardino sul retro della casa, posto ad un livello superiore, è introdotto da un muro di contenimento riccamente decorato da mosaici, da quattro fontane a muro con al centro mascheroni e sormontato da una raffinata balaustra. L'accesso avviene attraverso un cancello ai cui lati vigilano due cani in pietra.

Il giardino è composto da due grandi aiuole ovali, ornate da vasi di limoni, e da un'alta siepe curvilinea di lecci, posta nella parte terminale, che definisce uno spazio ad anfiteatro al cui centro si colloca una grande vasca circolare con zampillo. Statue di figure femminili introducono a passaggi aperti nella siepe, che conducono al selvatico in cui si dipanano vialetti tortuosi, arredati con panchine, un tavolo in pietra e sculture, tra le quali spicca una tartaruga con grifo, originariamente posta al centro della vasca circolare.

Due annessi di pregevole valore sono posti ai lati del selvatico, ad est si trova una serra riscaldata con stufe e ad ovest una limonaia caratterizzata da aperture ovali bugnate. Con la ristrutturazione ottocentesca dello Schwartze sono andati perduti i giardini terrazzati posti davanti alla facciata principale, mentre non ha alterato quello a nord e il grazioso teatro di verzura, realizzato con siepi di bosso potato, posto di fianco alle scuderie. La zona ovest è stata quella maggiormente interessata dalle trasformazioni ottocentesche, che si sono concretizzate nella realizzazione di aree boscate con esemplari di sequoie, liriodendri, cipressi, ed altre essenze secondo il nuovo interesse al collezionismo botanico collegato alla diffusione dei trattati specialistici.


 

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