Le sedie in ferro battuto di Villa Necchi Campiglio

Le sedie in ferro battuto di Villa Necchi Campiglio

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Nuovo

Sedie del primo novecento, visibili a Villa Necchi Campiglio (Milano), proprietà del FAI.
La Villa fu edificata su progetto del famoso architetto Piero PORTALUPPI.
Le sedie furono disegnate da Tomaso Buzzi (Sondrio, 30/9/1900 – Rapallo, 16/2/1981).



Abbiamo realizzato anche il tavolo vedi link sottostante:

Tavolo

Più dettagli

68 Disponibili

475,00 €



Scheda dati


Altezza 111 cm
Larghezza 65 cm
Profondità 63 cm
Altezza bracciolo dalla seduta 27 cm
Altezza dello schienale 69 cm
Altezza seduta 45 cm
Artista / Ideatore / Architetto Arch. Tomaso Buzzi (Sondrio, 30/9/1900 – Rapallo, 16/2/1981).
Ingombro massimo L 65 X P 63 cm
Manifattura Recuperando srl
Materiale Ferro battuto
Nota 01 Larghezza schienale 56 - Distranza tra i due braccioli 54
Nota 02 Verniciatura smalto RAL supplemento 50€
Nota 03 Verniciatura Ovatrol inclusa
Seduta quadrata 45 X 45 cm

Ulteriori informazioni

Villa Necchi, splendida dimora storica che fa parte del circuito delle case museo Milanesi.
La proprietà fu donata al FAI dalle sorelle Necchi e dal 2008 è aperta al pubblico.

Tomaso Buzzi (Sondrio, 30 settembre 1900 – Rapallo, 16 febbraio 1981) è stato un architetto, progettista e arredatore italiano.
Dopo la laurea in architettura presso l'allora Regio Istituto Tecnico Superiore, oggi Politecnico di Milano, entrò nel 1927 a far parte dell'associazione per la diffusione nella casa delle moderne arti figurative "Il Labirinto" con Paolo Venini, Gio Ponti, Carla Visconti di Modrone, Emilio Lancia e Pietro Chiesa.
Nel corso degli anni venti e trenta, soprattutto nell'ambito della vicenda del Deco, Buzzi fu un progettista di chiara fama, uno degli architetti preferiti della più esclusiva borghesia milanese.
Tra il 1932 e il 1934, Tomaso Buzzi diventò direttore artistico della Venini & C., per la quale ideò una serie di vasi dalle forme classiche, ottenuti attraverso l'elaborazione di tecniche tradizionali.
Collaboratore di Gio Ponti, contribuì nell'organizzare diverse manifestazioni nazionali ed internazionali di carattere artistico, tra le quali la Triennale di Milano e la Mostra nazionale dello Sport.
Nell'immediato dopoguerra, ridotti volontariamente gli impegni professionali, egli acquistò in Umbria, in provincia di Terni, La Scarzuola, un antico convento francescano con annesso terreno, che trasformò nella propria residenza, realizzando quello che aveva costituito il sogno della sua vita, ovvero un complesso architettonico fantastico delle forti valenze esoteriche, a metà strada tra il parco e l'Acropoli sapienziale, con intitolazioni eloquenti: la Barca delle Anime, la Balena di Pietra, la Torre della Disperazione, la Scala della Vita, il Tempio di Eros, il Pozzo della Meditazione, il Teatro delle Api, il Termitaio.
Buzzi si dedicò alla Scarzuola dal 1958 al 1971, lasciandone interrotto il singolare progetto.
Fonte: Wikipedia


 

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