Venere di Milo 85 cm riduzione ottocentesca in gesso

Venere di Milo 85 cm riduzione ottocentesca in gesso

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Nuovo

Quadro di Jeanna Bauck "L'artista danese Bertha Wegmann dipinge un ritratto", tardo 1870.

Riduzione ottocentesca 85 cm della Venere di Milo in gesso, l'originale è alto 216 cm.

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1 390,00 €



Scheda dati


Altezza 85 cm
Larghezza 40 cm
Profondità 40 cm
Peso 20 Kg
Materiale Gesso

Ulteriori informazioni

L'Afrodite di Milo, meglio conosciuta come la Venere di Milo, è una delle più celebri statue greche. Si tratta di una scultura di marmo pario (h. 202 cm), priva delle braccia e del basamento originale, conservata nel Museo del Louvre a Parigi. Sulla base di un'iscrizione riportata su tale basamento (andato perduto) si ritiene che si tratti di un'opera di Alessandro di Antiochia. In passato, alcuni attribuirono erroneamente l'opera a Prassitele.
La Venere di Milo risale al 130 a.C. circa: è dunque un'opera ellenistica, sebbene si tratti di una scultura che fonde i diversi stili dell'arte del periodo classico.
Venne ritrovata spezzata in due parti nel 1820 sull'isola greca di Milo da un contadino chiamato Yorgos Kentrotas. Kentrotas nascose l'opera la quale fu poi tuttavia sequestrata da alcuni ufficiali turchi. Un ufficiale della marina francese, Olivier Voutier, ne riconobbe il pregio e, grazie alla mediazione di Jules Dumont d'Urville e del Marchese di Rivière, ambasciatore francese presso gli ottomani, riuscì a concluderne l'acquisto. Dopo alcuni interventi di restauro, la Venere di Milo fu presentata al re Luigi XVIII nel 1821 e collocata al museo del Louvre, dove è tuttora conservata.
La grande fama raggiunta dall'opera nel XIX secolo non fu dovuta soltanto alla sua bellezza e alla sua perfezione, ma anche alla "propaganda" delle autorità francesi. Nel 1815, infatti, la Francia dovette restituire la Venere de' Medici agli italiani, dopo che questa era stata portata in Francia da Napoleone Bonaparte. La Venere di Milo, dunque, venne "sponsorizzata" dai francesi per rimpiazzare così la perdita dell'altra opera.
Celebrata da artisti e critici, la Venere di Milo fu da molti considerata una delle più significative rappresentazioni della bellezza femminile; l'unico che si distinse fu Pierre-Auguste Renoir che la liquidò definendola "un gran gendarme".


 

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