Bacini ceramici medioevali pisani - triscele

Bacini ceramici medioevali pisani - triscele

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Nuovo

"bacino ceramico" copia di un piatto (bacile ceramico)  di origine siculo-araba, di epoca alto-medievale.
La Triscele in nero manganese.

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1 Disponibile

130,00 €



Scheda dati


Altezza 6 cm
Diametro 25 cm
Spessore 1,5 cm
Peso 1 Kg
Epoca storica Medievale
Manifattura Toscana
Materiale Maiolica

Ulteriori informazioni

Nel Medioevo gli edifici venivano abbelliti all'esterno con elementi in pietra, intonaco e affreschi, ma l'arrivo dall'Oriente, attorno al X secolo, di piatti e ciotole di ceramica smaltata e colorata consentì un'innovazione di tale decorazione, garantendo un aspetto visivo di insieme dato dalla superficie lucida della maiolica colorata in contrasto con la parete opaca di mattoni o pietra. Alcune chiese, specialmente a Pisa e Lucca, furono veri e propri musei di questo tipo di ceramiche, a oggi conservate al chiuso.

La triscele, comunemente chiamata anche trinacria, è lo storico simbolo della Sicilia. Si tratta della raffigurazione di un essere con tre gambe. È un simbolo di origine indo-aria, e ha una storia articolata e complessa; essa è similare a simboli di altre civiltà antiche di diverse aree geografiche del pianeta, dal centro America, alla Mesopotamia e all'India.

Dopo il ritrovamento di una triscele nella zona di Agrigento, a Palma di Montechiaro, sarebbe da accreditare in particolare l'ipotesi dell'origine minoica delle prime civiltà sull'isola, a conferma di quanto racconta Omero, e cioè che Minosse, partito da Cnosso all'inseguimento di Dedalo, sbarcò in Sicilia. Questa Triscele di terracotta è conservata presso il Museo Archeologico di Agrigento.
La triscele, già diffusa sulle monete di paesi orientali dell'antica Grecia, apparve per la prima volta anche in Sicilia sulla monetazione siracusana di III secolo a.C. Il simbolo trovò particolare fortuna sotto il periodo di Agatocle, il quale fece coniare monete con la triscele anche nei territori italioti posti sotto la sua influenza politica.

Ma la triscele ha origini figurative ancor più remote sul territorio siciliano. Essa venne infatti ritrovata su della ceramica di produzione gelese, con caratteristiche prettamente locali, risalente al VII-VI secolo a.C.

Una di queste produzioni di fabbrica geloa è rappresentata da un Dinos, scorci del VII a.C., rinvenuto nell'attuale zona dell'agrigentino, in un deposito votivo di Palma di Montechiaro. Qui la triscele arcaica è raffigurata senza il volto - ovvero l'assenza del gorgonèion o della Medusa.

È quindi possibile che il simbolo della triquetra divenne, col tempo, l'emblema geografico dell'isola, mediante l'influenza dell'orientale triscele.

A rafforzare l'ipotesi di un richiamo geografico, accostato a questa figura, vi furono gli antichi appellativi dell'isola: Triquetra, Trichelia, Trinakìa, che sembrano voler indicare una terra con tre promontori - Peloro, Pachino e Lilibeo. La conformazione geografica dell'isola mostra infatti una figura triangolare, accostabile alle tre gambe della triscele.



 

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