canopo etrusco riproduzione in terracotta

canopo etrusco riproduzione in terracotta

Nuovo

Copia accademica dei meravigliosi coperchi dei Canopi Etruschi del Museo di Chiusi.

Più dettagli

2 Disponibili

280,00 €



Scheda dati


Altezza 17 cm
Larghezza 20 cm
Profondità 16 cm
Peso 15 Kg
Altezza base inclusa 36 cm
Base quadrata - lato x lato 16 X 16 cm
Manifattura Toscana
Materiale Terracotta, ferro e marmo
Museo dove è esposto l'Originale Museo di Chiusi
Nota 01 Fatto a mano

Ulteriori informazioni

Canopo - Vaso cinerario, proprio dell'etrusca Chiusi, con il corpo panciuto e il collo o il coperchio foggiato a testa umana. Questa ricordava ai vivi la fisionomia dei loro cari defunti che vivevano una seconda vita nell'al di là. I canopi hanno tale esattezza di lineamenti e potenza espressiva, da poter essere considerati a ragione come i primi esempi dell'arte del ritratto su suolo italico. Il prototipo dei canopi è stato cercato nella civiltà dei terramaricoli e in esso sono stati riconosciuti influssi frigi o fenicio-ciprioti: in verità l'uso di ornare con fattezze umane il corpo di alcuni vasi risale all'antichità remotissima, poiché esemplari di questo genere si sono trovati negli strati premicenei di Troia. Essi sono peraltro del tutto diversi dal canopo etrusco. Il canopo nasce come prodotto d'arte autoctono del territorio chiusino e ha una sua propria evoluzione. Nel secolo VII troviamo dei cinerarî a collo molto lungo, ma aniconici; uno di questi, proveniente da Poggio alla Sala, appare posto su di un trono; esso rappresenta quindi simbolicamente il defunto. Sempre nello stesso secolo s'incomincia a individuare il cinerario applicando delle maschere in bronzo o in terracotta al collo del vaso. Dal tipo così ottenuto è breve il passo al canopo vero e proprio. La prima metà del sec. VI è il periodo della maggior fioritura dei vasi canopici. Si pone ogni cura nel ritrarre i lineamenti del defunto, e spesso per indicare il corpo umano si applicano sulla superficie del vaso due bitorzoli che indicano le mammelle e ai lati due braccia. Un esemplare da Dolciano è il miglior rappresentante dei canopi di bronzo. La testa, di argilla, è accuratamente lavorata, con la zazzera che arriva all'anca; il trono, su cui è posto, è decorato coi soliti motivi dell'arte orientalizzante, cioè con animali alati. Più semplice, ma non meno accurato, è un canopo di terracotta proveniente da Chiusi e ora al Museo civico di Bologna.


Mseo Nazionale Etrusco
Istituito nel 1871 e ospitato dal 1901 in un edificio di stile neoclassico, il museo conserva numerosi reperti di raro pregio, distribuiti sui due piani dell’edificio ed esposti secondo criteri tematici e cronologici. L’odierno allestimento, che risale al 2003, coniuga la cura dell’aspetto scientifico con moderni strumenti didattici e divulgativi, e rende il museo uno dei più importanti e prestigiosi per lo studio e la conoscenza della civiltà etrusca attraverso tutto l’arco del suo sviluppo. La massima attenzione è stata riservata al restauro dei materiali esposti, provenienti sia da collezioni formatesi nei secoli XVIII e XIX che da scavi sistematici. I caratteri tipici della civiltà etrusca e del territorio chiusino sono rappresentati da pregevoli canopi in trono, bronzi laminati, buccheri decorati a cilindretto e a stampo, statue e rilievi in pietra fetida, sarcofagi e urne in alabastro e terracotta; non mancano peraltro lussuosi prodotti d’importazione fra cui molti vasi greci dipinti della migliore produzione attica. Fra la statuaria di età romana spicca un ritratto di Augusto, che è considerato una delle più raffinate rappresentazioni dell’imperatore a noi pervenute. Degni di nota sono i ricchi corredi di tombe longobarde, che nel museo completano la ricostruzione della storia antica della città.

Museo Nazionale Etrusco


 

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