Architrave PortoVenere - pietra bianca calcarea

Architrave PortoVenere - pietra bianca calcarea

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Nuovo

Frontone di camino in pietra calcarea di nostra produzione, realizzato nel 1999 per un Comandante di Marina residente a Porto Venere (La Spezia).
Manufatto anticato e patinato a regola d'arte.
misure: 120 x 30 X 10 cm.

P V = Porto Venere

Possiamo realizzarlo con diverse misure e tipi di pietra.

Più dettagli

1 560,00 €



Scheda dati


Altezza 30 cm
Lunghezza 120 cm
Spessore 10 cm
Peso 90 Kg
Manifattura Recuperando srl
Materiale Pietra bianca calcarea / Limestone

Ulteriori informazioni

Porto Venere, Portovenere ligure, Portivène nella variante locale), scritto anche Portovenere, è un comune italiano di 3539 abitanti della provincia della Spezia in Liguria. Per la sua estensione territoriale urbana è il comune più piccolo della provincia spezzina.
Nel 1997 Porto Venere, insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto e alle Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Anche se le origini più antiche del borgo vengono fatte risalire sino al VI secolo a.C. con la presenza dei popoli Liguri, le prime datazioni storiche di Porto Venere risalgono a Claudio Tolomeo (150 d.C.) e all'Itinerario Marittimo (Itinerarium Maritimum Imperatoris Antonini Augusti) dell'imperatore Antonino Pio del 161 d.C. dove viene segnalato il borgo tra le località di Sestri Levante e Luni.
Il nome del borgo (Portus Veneris) derivava da un tempio dedicato alla dea Venere Ericina[5], sito esattamente nel luogo in cui ora sorge la chiesa di San Pietro. Il nome era probabilmente legato al fatto che, secondo la tradizione, la dea era nata dalla spuma del mare, abbondante proprio sotto quel promontorio.
Il borgo originario (castrum vetus), abitato da antichi pescatori, era sito nell'attuale piazzale Spallanzani ed è oggi interamente scomparso. Da località di pescatori, Porto Venere divenne base navale della flotta bizantina[5], ma fu assalita e distrutta dal re Rotari dei Longobardi nel 643 d.C. I pochi reperti romani, consistenti in alcune murature rinvenute sotto il piazzale Spallanzani, si rifanno al periodo cristiano-monastico dei monaci di san Colombano, con l'antica chiesa di San Pietro della diocesi di Luni.
Tra i secoli VIII e XI subì incursioni normanne e poi soprattutto di pirati saraceni .
Possedimento feudale dei signori di Vezzano, furono gli stessi a cedere il feudo, verosimilmente nel 1139, a Genova che già nel 1113, come testimoniamo alcuni documenti, aveva edificato un quadrangolare castello sulla punta meridionale del promontorio dell'Arpaia, a fianco della primitiva chiesa di San Pietro; sempre nello stesso periodo genovese venne costruita la chiesa di San Lorenzo e il borgo nuovo (castrum novum). Sono del 1161 le mura che racchiudono entrambi i borghi, vecchio e nuovo, ed è infine nel 1162 che fu sancito formalmente il passaggio delle due chiese sotto la giurisdizione del vescovo di Genova, confermando di fatto il completo dominio genovese sul borgo.
Nel XV secolo, con il respinto assalto degli Aragonesi nel 1494, venne meno il dualismo tra i due borghi; il borgo vecchio fu distrutto lasciando libero lo spazio che ancora oggi si può osservare tra il borgo nuovo e la chiesa di San Pietro. Sempre al dominio di Genova si devono le successive fortificazioni nel territorio di Porto Venere: la batteria di San Francesco e il forte di Sant'Ambrogio e, nei pressi della Palmaria, della fortezza di Torre Scola nel 1606.
Alla caduta della Repubblica di Genova, nella nuova Repubblica Ligure Porto Venere fece parte, dal 2 dicembre, del Dipartimento del Golfo di Venere, con La Spezia capoluogo. Dal 28 aprile 1798, con i nuovi ordinamenti francesi, il suo territorio rientrò nel VII cantone come capoluogo della Giurisdizione di Golfo di Venere e dal 1803 era il centro principale del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere.
Quando infine la Liguria fu annessa all'Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814, Porto Venere venne inserita nel Dipartimento degli Appennini.
V.Cabianca
San Pietro a Portovenere, 1860
È in questo periodo storico che, nel 1812, venne realizzata la strada litoranea, denominata Strada napoleonica in onore di Bonaparte (oggi corrisponde alla strada provinciale 530) che collega il centro marinaro con La Spezia attraversando i paesi di Fezzano, Le Grazie e Terizzo.
Nel 1815 Porto Venere entrò nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Spezia del Circondario di Levante che faceva parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.
Apprezzata località di villeggiatura e meta di artisti di fine Ottocento e inizio Novecento - tra i suoi visitatori più celebri vi fu Lord George Gordon Byron - è ancora oggi una meta turistica di punta del panorama spezzino e ligure.
Nel 1998 ha ottenuto per i suoi beni architettonici e naturalistici l'ingresso nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità tutelati dall'Unesco - assieme ai Rolli di Genova e al suo centro storico gli unici due beni inseriti per la Liguria - e dal 2001 sede dell'omonimo parco naturale regionale.

Source wiki


 

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