GLADIATORE borghese I secolo a.C. repro in gesso

GLADIATORE borghese I secolo a.C. repro in gesso

8086

Nuovo

Copia in gesso del Gladiatore Borghese, conservato al museo del Louvre a Parigi.
Scultura greca databile al I secolo a.C. circa. Il nostro è un calco a dimensioni naturali, 1:1.
Il Gladiatore Borghese è una scultura greca databile al I secolo a.C. circa, che, secondo quanto indicato sul piedestallo, sarebbe opera di Agasias, figlio di Dositeo; oggi è conservata nel Museo del Louvre di Parigi.

Più dettagli

2 000,00 €



Scheda dati


Altezza 100 cm
Larghezza 61 cm
Profondità 60 cm
Peso 15 Kg
Artista / Ideatore / Architetto Agasias figlio di Dositeo
Epoca storica Arte ellenistica 101 avanti Cristo
Museo dove è esposto l'Originale Louvre (Paris)

Ulteriori informazioni

Il Gladiatore Borghese è una scultura greca databile al I secolo a.C. circa, che, secondo quanto indicato sul piedestallo, sarebbe opera di Agasias, figlio di Dositeo; oggi è conservata nel Museo del Louvre di Parigi.
La statua fu portata alla luce da scavi casuali effettuati nel 1609 nel territorio dell'antica Antium, colonia latina prima e romana poi, che comprendeva i territori delle odierne Anzio e Nettuno, vicino a Roma.
Il capolavoro della scultura greca, al momento del ritrovamento, era ridotto in 17 frammenti, poi ricomposti nel 1611 dal primo restauro effettuato ad opera dello scultore Nicolas Cordier.
La statua è chiamata così perché appartenente alla Collezione Borghese, fino al 1808, quando fu legalmente venduta dal proprietario a suo cognato, Napoleone Bonaparte, per essere poi acquisita alle collezioni del Museo del Louvre di Parigi, dove attualmente è conservata ed esposta nella Galleria Daru, dopo l'ultimo restauro effettuato dal Dipartimento delle Antichità Greche, Etrusche e Romane del Museo del Louvre, nel periodo compreso tra aprile 1996 e giugno 1997.
Il Gladiatore, in equilibrio nello spazio, è ritratto nel gesto di proteggere sé stesso, dall'attacco dell'avversario, con il proprio scudo, probabilmente di bronzo ed un tempo attaccato al braccio sinistro in guardia.
La scultura di Agasias porta i segni inconfondibili dell'influenza di un altro grande scultore greco del periodo ellenistico, Lisippo, vissuto nel IV secolo a.C., e riprende proprio da lui, lo stile dell'eroismo atletico, però con il pathos (sentimento) del periodo ellenistico. La qualità lineare dei lavori di Lisippo, tuttavia, viene da Agasias trasformata nella drammaticità dell'azione. In questa opera meravigliosa, l'artista dimostra inoltre di aver una sorprendente conoscenza dell'anatomia del corpo umano, cosa alquanto rara per il tempo in cui egli visse.
La muscolatura guizzante del Gladiatore, la sua linea, il gesto atletico e l'armonia della figura, fu oggetto di studio e di ammirazione di un altro grande scultore italiano del neoclassicismo: Antonio Canova. È plausibile che tale statua fu presa a modello dal Bernini per il suo David.


Sir Nicolas Dorigny era un incisore francese, il figlio più giovane di Michel Dorigny, e nacque a Parigi nel 1652 o 1658. La sua formazione lo preparò per il campo legale, e seguì quella professione fino all'età di trent'anni, quando, come a causa della sordità, si rivolse alle arti. Dorigny visitò l'Italia, dove rimase per ventotto anni. Le sue prime piastre furono eseguite con la punta. È meglio conosciuto, tuttavia, per la sua tecnica che unifica il punto e il più grave, caratteristica delle sue successive produzioni. Prese per il suo modello le opere ammirevoli di Gérard Audran. Sebbene non abbia eguagliato quel celebre artista, né nello stile del suo disegno, né nell'effetto pittoresco della sua luce e ombra, le sue stampe saranno sempre apprezzate sia per il loro merito come incisioni sia per l'importanza dei soggetti che egli ha ha scelto.
Nel 1711 fu invitato in Inghilterra dalla regina Anna per incidere i cartoni animati di Raffaello a Hampton Court, che finì nel 1719, e l'anno seguente fu nominato cavaliere dal re Giorgio I. Mentre era in Inghilterra, dipinse alcuni ritratti di nobiltà, ma senza grande successo. Ritornò in Francia nel 1725 e fu accolto all'Accademia nello stesso anno.
Espose alcune immagini di soggetti sacri al Salon dal 1739 al 1743 e morì a Parigi nel 1746.


 

30 altri prodotti della stessa categoria: