Grande pannello di 280 cm d'ispirazione Archeologica Greco Romana

Grande pannello di 280 cm d'ispirazione Archeologica Greco Romana

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Nuovo

Il manufatto nel suo insieme è lungo 280 cm ed è costituito da 4 elementi quadri da 70 x 70 x 5 cm.
La misura finale risultante è di L 280 cm X H 70 cm X P 5 cm ed ha un peso complessivo di circa 70 Kg.
Il pannello ci è stato commissionato da un importante Hotel di Taormina (ME) in occasione del G7, nel Maggio 2017.
L'Hotel Belmond Timeo - Villa Flora.

Grand Hotel Timeo Villa Flora

Più dettagli

7 400,00 €



Scheda dati


Altezza 70 cm
Lunghezza 280 cm
Spessore 5 cm
Peso 70 Kg
Manifattura Recuperando srl
Materiale Terracotta
Nota 01 Nostra idea di pannello archeologico Greco Romano

Ulteriori informazioni

Nel Febbraio 2017 ci è stato commissionato un pannello in terracotta di grandi dimensioni, come linee guida ci sono state date le dimensioni e la ripartizione in quattro formelle, per il resto siamo stati lasciati liberi di sviluppare le nostre idee.
Fin dal primo momento abbiamo pensato al "Frontone in terracotta di Talamone", da questa idea abbiamo sviluppato una cosa molto diversa e assolutamente non paragonabile come valore artistico al Frontone Etrusco Ellenistico di Talamone.
Comunque abbiamo lavorato cercando di comunicare con questo oggetto perlomeno il senso "archeologico" e di "scavo".
Abbiamo formato le quattro scene a mano senza ausilio di stampi e/o forme precostituite, trattasi dunque di una scultura "eseguita una tantum", ripetibile ma mai riproducibile con esattezza.
Dopo la formatura delle quattro grandi formelle abbiamo atteso 35 giorni per la corretta essiccazione dell'argilla cruda.
A questo punto abbiamo scelto tre delle quattro formelle e le abbiamo volutamente fratturate, ne abbiamo rotte solo tre lasciandone una integra la numero 2, anche il Frontone di Talamone, dopo più di duemila anni ha alcune formelle intere, intonse, tanto che si fatica a percepire l'anzianità del reperto.
Fratturate dunque le formelle 1, 3 e 4 abbiamo messo il tutto in cottura, dopo 5 giorni è stato aperto il forno ed raccolti gli oggetti abbiamo cominciato il lavoro di "restauro". Abbiamo usato delle chiavi di serraggio in ferro, usando ferri antichi originali, tratti da attrezzi agricoli del 1800.
Il serraggio è stato effettuato prima con colla epossidica bicomponente poi il tutto è stato stuccato con calce idrata alla maniera antica.
Una volta essiccata la calce abbiamo patinato le formelle separatamente con patine diverse a base di ossidi di ferro, terra d'ombra, terra di Siena, ocra del Roussillon e Rosso inglese.
Da ultimo il tutto è stato patinato con cera a caldo, l'intera operazione di restauro e patinatura che ha seguito la cottura fino al prodotto finito, ha impiegato una persona per cinque interi giorni lavorativi.

Piccola nota sul Frontone di Talamone:
Questo manufatto è un raro esempio di frontone in terracotta risalente al 150 a.C., reperto di epoca etrusco-ellenistica venuto alla luce nei pressi di Talamone (GR), che costituiva la parte superiore frontale dell'antico tempio etrusco di Talamonaccio. Esso costituisce l'iconografia artisticamente più importante che ci sia pervenuta del mito dei Sette contro Tebe, in quanto viene raffigurata la scena del combattimento tra i fratelli Eteocle e Polinice, figli di Edipo e Giocasta, durante l'assedio di Tebe.
Nel 1982 fu esposto al Museo archeologico di Firenze. Da allora, il Frontone è stato inserito in varie mostre itineranti in tutta Italia. Stabilmente, il Frontone è custodito all'interno della Caserma Umberto I ad Orbetello, in Toscana.

Nota sulle quattro scene da noi scolpite partendo da sx verso destra:

1° pannello:
rappresenta un dio Pan con bambino satiro al seguito e ninfa con cesto d’uva.
La presenza dell’uva indica il gruppo quale partecipe ad un ipotetico Baccanale. L’uva è il motivo comune e dominante, preludio al vino e a ciò che ne consegue.

2° pannello:
abbiamo inserito una delle 12 fatiche di Ercole (Eracle), ho copiato quella dei Musei Capitolini dove in effetti compaiono vari animali, si vede Ercole (Eracle) che sta “rubando i buoi di Gerione” (10° fatica), però sul retro si vede Pizia (sacerdotessa di Apollo) che lo segue con il frutto di altre fatiche.
Il Cinghiale Erimanto (4° fatica) e dietro il corpo di Ercole si intravede la pelle di un leone con le gambe pendenti, l’invulnerabile leone di Nemea (1° fatica).

3° pannello:
le danze, che fanno parte integrande del Baccanale, dette anche “Danze Orgiastiche del Baccanale”.

4° pannello:
due Satiri trasportano le vettovaglie del Baccanale in un tripudio di abbondanza.

Il satiro, in greco antico: σάτυρος, sátyros, è una figura mitica maschile che abita boschi e montagne. Divinità minore, personificazione della fertilità e della forza vitale della natura, connessa con il culto dionisiaco. Nell'antica religione romana è noto come "fauno".

«Talora mi è parso di scorgere, lassù in alto, su una roccia, la schiena del vecchio Pan, anche lui in agguato. Ma da lontano lo si sarebbe potuto prendere per un sasso o per un vecchio tronco d'albero rinsecchito. Poi non lo si vide più, sebbene il suo zufolo continuasse a risuonare. Si era trasformato in melodia. Si era riversato nel fremito dell'aria che, mentre la dea si spogliava, andava impregnandosi del suo sudore e palpitava del profumo delle sue ascelle e del suo grembo.» Il bagno di Diana di Pierre Klossowski


 

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