Antinoo con base in marmo o pietra

Antinoo con base in marmo o pietra

11073

Nuovo

Testa di terracotta con base in pietra o marmo.

Antinoo (Bitnia 130 - Alessandria d'Egitto 150 d.C.).
Il favorito di Publio Elio Adriano.

Il nostro calco ritrae l'Antinoo dei musei capitolini (marmo) sito al Campidoglio in Roma,
un'altro esemplare si trova nei musei dell'opera del Duomo di Pisa (marmo),
un'altro ancora al museo del Bargello di Firenze (bronzo).

Più dettagli

2 Disponibili

330,00 €



Scheda dati


Altezza 33 cm
Larghezza 30 cm
Profondità 28 cm

Ulteriori informazioni

Antinoo (in greco Αντίνοος) fu l'amante dell'imperatore Adriano.
Originario della Bitinia (Asia Minore) (110 DC, forse nella data del 27 novembre).
Morì il 30 ottobre del 130 durante un viaggio sul Nilo.

Antinoo (ma anche Antinoüs o Antinoös, in greco antico: Αντίνοος; Claudiopoli, 27 novembre 110 o 111 – Egitto, 30 ottobre 130 o poco prima) è stato un giovane greco originario della Bitinia, noto per la relazione sentimentale ed amorosa avuta con l'imperatore romano Adriano, il quale lo divinizzò dopo la sua morte prematura avvenuta in circostanze alquanto misteriose. Venne adorato sia nell'Oriente egizio che nell'Occidente greco-latino, a volte come Theos, una vera e propria divinità, altre semplicemente come un Eroe mortale deificato.
Molto poco si sa della sua vita, anche se è noto che egli era nato a Claudiopoli (l'attuale Bolu), nella provincia romana di Bitinia in Asia Minore. Egli probabilmente fu introdotto alla corte imperiale nel 123, poco prima di essere portato in Italia per il completamento della sua istruzione superiore. Divenne il favorito nonché amante dell'imperatore a partire dal 128, anno in cui fece parte del seguito personale di Adriano durante il suo giro di ispezione della provincia d'Africa; accompagnò l'imperatore anche in Grecia durante la partecipazione di Adriano agli annuali Misteri eleusini svoltisi ad Atene, e fu presente durante la caccia e l'uccisione del leone sacro in terra libica.
Alla fine del mese di ottobre dell'anno 130, mentre si trovava a bordo di una flottiglia che percorreva il Nilo, Antinoo morì cadendo in acqua in circostanze rimaste parzialmente oscure. Varie ipotesi sono state avanzate a proposito: annegamento accidentale, suicidio, assassinio per gelosia, intenzionale sacrificio umano.
Dopo la sua morte, Adriano divinizzò Antinoo e fondò un culto organizzato dedicato alla sua persona, che si diffuse presto a macchia d'olio in tutto l'Impero; poi, sempre per commemorare il proprio diletto, fondò la città di Antinopoli, fatta sorgere vicino al luogo dove il giovinetto aveva trovato la sua fine terrena prematura e che divenne un centro di culto per l'adorazione del "dio Antinoo" in forma di Osiride. Adriano istituì anche giochi in commemorazione del ragazzo, che si tenevano in contemporanea ad Antinopoli e ad Atene, con Antinoo divenuto simbolo dei sogni panellenici dell'imperatore.
La figura del bel giovane nella cultura occidentale venne presto associata all'omosessualità ed apparve in moltissime opere letterarie e poetiche, a cominciare da quelle di Oscar Wilde, Fernando Pessoa e Marguerite Yourcenar.


 

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